Stai per partire per una vacanza in Puglia in autunno e non hai ancora definito il tuo itinerario?
La stagione che per atmosfera è considerata la più “magica” dell’anno non può che richiamare tappe altrettanto misteriose.
Ecco quindi i miti e leggende in Puglia che non puoi non conoscere per la tua vacanza!
Miti e leggende in Puglia
La Puglia, terra di crocevia e di popoli che l’hanno attraversata nel corso dei secoli, è stata influenzata da tante culture diverse al punto che sono numerose le leggende, i miti e le storie che si celano in questa terra unica al mondo e che meritano di essere conosciute.
Racconti misteriosi, apparentemente noir, in un mix di folklore e di tradizione romantica, sono in grado di rapire il turista che sceglie di trascorrere un periodo di vacanza in questa regione davvero ricca di fascino e bellezza. Scopriamo insieme le leggende che si celano in terra pugliese.
Le streghe a Bari
A Bari, città capoluogo della Puglia, è una città ricca di storia, raccontata dalle sue infinite strade e viuzze.
Passeggiando nel centro storico vi accorgerete con piacevole stupore che disseminati nella città sono presenti addirittura 50 archi differenti tra cui spicca l’Arco delle Streghe di costruzione risalente al periodo medievale situato nella Corte Cavallerizza, un vicolo molto stretto che funge da collegamento tra la Cattedrale e la banchina del Castello.
Questo arco ha una costruzione particolare rispetto agli archi a cui siamo solitamente abituati: presenta, infatti da un lato un’architettura dalle linee dolce e sinuose e dall’altro lato un’apertura dell’arco con parti architettoniche nettamente più spigolose e appuntite, tipiche dell’era barocca.
L’arco delle streghe, a Bari, è così chiamato in quanto si riteneva che fosse usanza delle streghe trasformarsi in gatti neri e qualora, un cittadino avesse malauguratamente incontrato un gatto nero proprio vicino a questo arco della città, sarebbe stato costretto a farsi il segno della croce per ben tre volte di seguito e a recitare una breve preghiere al fine di non finire vittima delle streghe e delle loro magie.
La leggenda degli stracci nella Grotta Zinzulusa
Conosciuta per la limpidezza delle sue acque e meta di tanti turisti nel corso dell’anno, la Grotta naturale della Zinzulusa in provincia di Castro nel Salento più autentico, è famosa anche per la leggenda degli stracci. Vediamo di cosa si tratta. Secondo antichi racconti popolari si narra che proprio nelle vicinanze della grotta della Zinzulusa vivesse un ricco Barone atroce e spietato al punto che la sua cattiveria portò alla morte per stenti sia sua moglie che la sua piccola bambina.
Proprio la bimba, sofferente a causa della mancanza dell’amore e dell’affetto del padre, cresceva mostrando sempre un velo di malinconia nel volto e di grande tristezza, ma un bel giorno la classica fata buona della favole, la raggiunse e le regalò un abito bellissimo stracciando letteralmente i vestiti logori e rovinati che indossava sino a quel momento. Gli stracci che indossava sino a quel giorno che, in dialetto pugliese sono chiamati “Zinzuli”, volarono via e raggiunsero la grotta dove si posarono e diventarono pietra: da qui derivò il nome grotta della Zinzulusa.
Nel santuario di Leuca dove abitano i fantasmi
Nella cittadina di Santa Maria di Leuca, nel punto più a Sud della Puglia, dove è possibile ammirare il famoso incontro tra il mar Adriatico e il Mar Ionio, sorge l’antica basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, luogo di preghiera e di culto.
La leggenda legata a questa basilica racconta che fantasmi, streghe e anime corrotte attraversano le grotte, gli anfratti e le stanze della Basilica senza trovare pace al punto che, facendo silenzio, è possibile ancora avere la sensazione di udire i loro lamenti, il loro pianto e le loro voci lamentose.
La leggenda della pizzica salentina
Forse molto di noi conoscono la pizzica salentina, la famosa danza pugliese perché si balla per ore e ore indossando abiti folkloristici tipici della Puglia, ma in pochi sanno che questo ballo popolare nasce da una leggenda davvero suggestiva.
Specialmente nel Salento più profondo era ed è tuttora diffuso un piccolo ragno conosciuto con il nome dialettale di “taranta”: questo piccolo insetto, se stuzzicato, può pungere il malcapitato provocando un po’ di dolore nella zona del morso (importante sottolineare che il morso di questo ragno autoctono pugliese non è pericoloso, né mortale) e la leggenda popolare racconta che la puntura del ragno portasse alla comparsa di una malattia, chiamata “tarantismo” che portava ad uno stato di malessere generalizzato e a movimenti repentini, inconsulti, quasi come se la persone soffrisse di crisi epilettiche.
Per guarire era necessario muoversi a più non posso, sudando all’inverosimile, e per facilitare ciò era necessario ballare per molte ore utilizzando suoni e ritmi davvero frenetici. Da qui il nome di pizzica tarantina che pare derivi dalla città di Taranto e dal vicino fiume Tara.
L’antica leggenda delle Pupe Leccesi
La splendida città di Lecce, vero e proprio gioiello di architettura barocca, oltre a monumenti di elevato pregio conosciuti nel mondo vanta anche una grande storia di ceramica, la ceramica leccese appunto. Se vi immergete nell’atmosfera suggestiva di Lecce e vi perdete tra le numerose botteghe artigiane di ceramica, vi imbatterete sicuramente in una coppia di ceramica particolare costituita da due donne formose ossia le pupe in dialetto leccese.
Le pupe leccesi sono bambole di ceramica che raffigurano un uomo con i baffi vestito con abiti da donna e una donna vestita in modo piuttosto provocante, risalenti al 1600 dove, durante la dominazione spagnola della Puglia, la popolazione all’epoca non voleva assoggettarsi al sovrano del tempo e alle sue pretese di dominazione che prevedevano il diritto per legge di trascorrere la prima notte di nozze con la sposa di un proprio servo che prestava servizio nei suoi terreni.
La leggenda vuole che il povero servo contadino si travestisse da donna per impedire che la povera moglie fosse preda del sovrano: il contadino però presto venne smascherato in quanto si era dimenticato di tagliarsi i baffi e venne pertanto giustiziato. L’eco della morte ingiusta del povero contadino creò un grande subbuglio tra la popolazione locale al punto che ci fu una rivolta feroce che fece decadere questa legge insulsa.
Queste sono solo alcune tra le più famose leggende che popolano la Puglia e che la rendono davvero una meta suggestiva e unica grazie ad un perfetto di mix di natura e folclore. Cosa aspetti? Prepara le valigie e scopri questa magnifica regione italiana.